Consigli utili per il paziente allergico a pollini
- Consultare i calendari pollinici per sapere il periodo di fioritura della pianta a cui si è allergici e per potere iniziare una profilassi-terapia farmacologica che andrà prolungata durante tutto il periodo di pollinazione.
- Evitare passeggiate nei prati, in zone ove l’erba è stata tagliata di fresco e gite all’aperto specialmente nei giorni di sole con vento e tempo secco, durante i periodi di massima impollinazione della pianta a cui si è allergici
- Evitare attività sportiva in campi o in prossimità di aree verdi
- Evitare di tagliare l’erba od i lavori di giardinaggio nel periodo di fioritura della pianta “nemica”
- Usare appropriate mascherine durante i lavori all’aperto
- Evitare i viaggi in macchina od in treno con i finestrini aperti. Quando possibile è preferibile viaggiare in autoveicoli con aria condizionata e filtri di aerazione anti-polline da pulire spesso
- Evitare l’aerazione degli ambienti durante le ore più calde della giornata ed eventualmente usare condizionatori d’aria
- Scegliere per le vacanze località e periodi ove sia bassa la concentrazione del polline a cui si è allergici, può essere consigliato il soggiorno marino durante il periodo della fioritura delle graminacee od anche il soggiorno montano sopra i 1000 metri per gli allergici alla parietaria
- Le misure preventive ambientali nel caso delle pollinosi sono di difficile attuazione, è quindi opportuno che il paziente con pollinosi si rivolga all’allergologo, prima della stagione pollinica, per stabilire un corretto programma preventivo-terapeutico. Allo scopo di ridurre quanto più possibile i sintomi dovuti all’esposizione al polline responsabile può essere utile, in alcuni casi, iniziare un‘immunoterapia allergene-specifica (I.T.S.) che consiste nella somministrazione di dosi crescenti dell‘allergene responsabile (prescritta dall’allergologo dopo esecuzione dei test diagnostici)
Studi sul controllo delle particelle che respiriamo nei bioareosol hanno confermato, in considerazione della tipologia delle nostre case, dei sistemi d’aerazione, climatizzazione e umidificazione, come nell’ambiente confinato possano essere presenti ottimi terreni di colonizzazione.
La possibilità di individuare e caratterizzare le spore fungine, con particolare riferimento ad Alternaria e Cladosporium ha consentito di formulare CALENDARI DI SPORULAZIONE che sono gli equivalenti dei calendari pollinici e che vengono aggiornati dalle stesse organizzazioni che si occupano del monitoraggio pollinico.
Le principali componenti allergeniche si trovano nelle spore, le cui dimensioni variano da 10 ad un massimo di 200 micron.
Il valore soglia per evocare una sintomatologia clinica da muffe è stato calcolato, per Alternaria, intorno a 100 spore per 1 m3 d’aria, per Cladosporium 3.000 spore per 1 m3 d’aria.
Le specie con un più lungo calendario, e quindi quelle cui siamo maggiormente esposti, sono Cladosporium ed Alternaria, con puntate importanti nel periodo estivo ed autunnale.
Il substrato biologico ottimale per Alternaria è costituito dalle coltivazioni di graminee alimentari e di composite (girasole), ma ben si adatta anche alla vegetazione spontanea. E’ inoltre capace di adattarsi e colonizzare anche zone a vegetazione più tipica del tessuto urbano (erbacee, piante ad alto fusto).
Negli ultimi anni i rilievi sporologici hanno dimostrato un’evidente sovrapposizione della concentrazione di spore d’Alternaria direttamente correlabili ai diversi momenti delle attività agricole; questo ha nettamente diversificato le concentrazioni delle spore nelle aree climatiche italiane.
L’incremento delle patologie allergiche da miceti è dovuto alla sempre maggiore diffusione di sorgenti fungine perchè impiegate in numerosi processi industriali, nella farmaceutica, nella conservazione degli alimenti e per l’uso dei condizionatori d’aria nelle case e nell’ambiente lavorativo.
Sorgenti d’attecchimento e proliferazione possono essere anche gli alimenti (conservati in maniera inadeguata), le carte da parato, manufatti in gomma e in materiale sintetico.
AMBIENTE ESTERNO
La specie ALTERNARIA è quella di maggior rilievo ambientale e clinico, va puntualizzato che è l’unica verso cui, in casi selezionati da un’attenta diagnosi, è ipotizzabile un’immunoterapia specifica (I.T.S.)
AMBIENTE INTERNO
Per la cattiva conservazione degli alimenti si possono ritrovare colonie di CANDIDA nel pane e di PENICILLIUM negli alimenti vegetali ed insaccati.
Alcuni tipi di ASPERGILLI e PENICILLI si possono ritrovare nei tessuti che costituiscono imbottiture e il FUSARIUM nel kapok.
Negli ambienti “confinati” la maggior parte delle muffe cresce su alimenti o residui di derrate alimentari quasi con una predilezione specifica (CANDIDA e MUCOR per il pane, PENICILLIUM e ALTERNARIA per il pomodoro).
Ottimi substrati per Aspergilli e Penicilli sono gli indumenti mal riposti, oggetti in cuoio o gomma e quanto può costituire materiale di rivestimento.
AMBIENTI PROFESSIONALI
Le specie che rivestono particolare importanza allergologica anche sul piano delle patologie professionali, sono rappresentate da ASPERGILLUS versicolor e niger impiegati in varie lavorazioni industriali (farmaceutica, produzione del pane, dei formaggi e della birra). Inoltre vanno ricordati gli ACTINOMICETI (Farmer’s Lung).
Misure Preventive
Ottimo terreno di cultura per i miceti è costituito dal suolo e da terreni poco curati dove materiale organico in decomposizione costituisce un pabulum di crescita (frutta, foglie, cereali e legno deteriorato). Pertanto l’adeguata manutenzione degli spazi esterni costituisce un sistema di profilassi ambientale.
Nell’ambiente lavorativo tale cautela andrà rivolta a particolari settori produttivi quali caseifici, industrie di lavorazione e manipolazione d’alimenti, vivai e serre e industrie farmaceutiche.
Gli accorgimenti che si possono porre in atto nell’ambito delle residenze domestiche devono essere diretti a quelle zone dove più frequentemente si formano colonie di miceti e, quindi, negli angoli tra parete e soffitto, dove si creano punti termici favorevoli e laddove si presenta umidità per assorbimento capillare o per condensa.
Attualmente si sta ponendo sempre maggiore attenzione alla qualità della costruzione, con una maggiore cura della parte architettonica e quindi dei materiali usati nella costruzione e nei rivestimenti.
Esistono linee merceologiche specifiche per l’attività antifungina, le quali prevedono il trattamento combinato di soluzioni di lavaggio antifungina completate dal trattamento delle zone con pittura antifungina.
Consigli Utili
- Evitare passeggiate nei boschi o lavori di giardinaggio, dove si possono trovare ammassate foglie cadute e macerate da molto tempo, specialmente nel periodo di massima concentrazione (estate e autunno)
- Non soggiornare in ambienti chiusi da troppo tempo (cantine, case montane) e in habitat ambientali particolari (serre e stalle)
- in casa aerare frequentemente gli effetti letterecci ed esporre all’aria e al sole gli ambienti più vissuti in modo d’assicurare una buona ventilazione
- pulire con accuratezza tutte le zone ricettacolo di polvere (cornici delle finestre, zoccoli dei muri)
- pulire con accuratezza le zone ricettacolo di condensa (parte posteriore dei mobili da cucina dove, per la presenza di vapori, si possono formare più facilmente muffe, il frigorifero, poiché le muffe hanno una grande vitalità anche a basse temperature)
- evitare l’uso di rivestimenti con carte da parati, pertanto trattare le pareti con frequenti imbiancature; laddove sia necessario per un particolare problema d’umidità utilizzare prodotti fungicidi oppure rivolgersi a ditte specializzate
- nell’uso quotidiano della pulizia domestica prodotti utili ed efficaci sono l’ipoclorito di sodio (Candeggina) e la formaldeide (Lisoformio), che possono essere impiegati per il lavaggio della pareti
- evitare di conservare suppellettili personali (indumenti, oggetti in cuoio e carte) in ambienti chiusi limitrofi alla zona di vita del pazienteevitare di tenere piante verdi, in grande quantità, nella propria casa, lo stesso dicasi sulle pareti esterne (rampicanti verdi)
- pulire gli impianti di condizionamento dell’aria con il ricambio e l’adeguata manutenzione dei filtri (casa e automobile)
- controllare l’umidità ambientale, intervenendo con particolari apparecchi (deumidificatori) laddove l’umidità relativa superi il 65%.