Allergia al latice
La gomma naturale oggi impiegata è prodotta dal latice che si ottiene dalla linfa lattea dell’albero della gomma, HEVEA BRASILIENS, una pianta tropicale del genere delle Euphorbiaceae. Quest’albero viene coltivato in America Centrale e Meridionale, in Africa e nel Sud dell’Asia. Dalla incisione del tronco si ricava il latice naturale, cauccifero, che si presenta come fluido vischioso, lattiginoso che contiene il 33% di gomma ( cis-1,4 poliisoprene ), 2% di resina, 65% di acqua, 1,8% di proteine. Durante il processo di lavorazione vengono aggiunti vari additivi (vulcanizzanti, acceleranti, stabilizzanti, antiossidanti ), in base alle caratteristiche che si vogliono ottenere nel prodotto finito.
L’impiego della gomma naturale è andato costantemente aumentando dal 1930, anno di scoperta della vulcanizzazione da parte dell’americano Goodyear, ad oggi.
Il latice è presente in più di 40.000 prodotti di uso quotidiano, medico e casalingo
Oggetti per uso medico e odontoiatrico: guanti, cerotti, contagocce per colliri, cateteri vescicali, cateteri per clisteri di bario, maschere anestesiologiche, tubi endotracheali, palloni (ad es.Ambu), ago-cannule, bracciale dello sfingomanometro, barriere interdentali, elastici per apparecchi dentali, ecc.
Mezzi anticoncezionali: condom, diaframmi
Oggetti per l’infanzia: tettarelle, palloncini, giocattoli
Equipaggiamenti sportivi: pinne, maschere subacquee, accessori per la vela, palle e palloni
Indumenti: bande elastiche, scarpe di gomme, impermeabili
Arredi e manufatti di uso domestico: guanti, tende per docce, borse dell’acqua calda, rinforzi per tappeti, isolanti per porte e finestre, adesivi, materassini ad aria
Varie: francobolli, gomme per cancellare,pneumatici
Tipi di reazioni alla Gomma Naturale
L’impiego di manufatti di Latice può causare:
- dermatite irritativa dovuta soprattutto a fattori di tipo meccanico e alla macerazione della cute per difetto di traspirazione (guanti)
- dermatite da contatto dovuta allo sviluppo di una ipersensibilità ritardata ad additivi utilizzati nel processo produttivo (lesioni localizzate di tipo eczematoso)
- allergia vera e propria dovuta ad una sensibilizzazione mediata da anticorpi IgE verso le proteine contenute nel latice con manifestazioni cliniche cutanee localizzate alla sede di contatto (mani) o generalizzate a tipo orticaria ed angioedema ma anche con possibilità di sintomi respiratori (rinite, asma allergica, edema della glottide), sintomi oculari (congiuntivite) e sintomi sistemici ( shock anafilattico, ad esempio in corso di interventi chirurgici o manovre diagnostiche, in soggetti sensibilizzati). Negli ultimi anni si sono moltiplicate le segnalazioni di questo tipo di reazione.
Vie di Esposizione
L’esposizione al latice può avvenire :
- per contatto cutaneo (es. guanti)
- per contatto mucosale (es. mucose della bocca con palloncino in latice, mucosa vaginale, mucosa rettale)
- per via aerea (inalatoria): particelle di latice sono adsorbite alle particelle di amido di mais, usato come polvere lubrificante per favorire l’indossabilità dei guanti; le particelle aerodisperse, ad esempio in un ambulatorio dove i medici usano guanti in latice, vengono respirate dai pazienti.
- per via generale (es. durante un intervento per immissione nel sangue di allergene derivante dai guanti del chirurgo o da altri strumenti di gomma quali cateteri o tubi.)
Categorie a Rischio
Esistono categorie di soggetti che vanno considerati a rischio di sviluppare allergia al latice:
- soggetti ripetutamente esposti al contatto con latice per frequenti interventi chirurgici
- bambini con spina bifida (anomalia congenita ossea a livello della colonna vertebrale) o malformazioni uro-genitali
- operatori sanitari, in particolare chirurghi, odontoiatri e laboratoristi
- lavoratori delle industrie della gomma
Fattori di rischio:
- ripetute esposizioni
- atopia (predisposizione ereditaria a fabbricare anticorpi della classe delle IgE)
- allergia a cibi che cross-reagiscono (contengono allergeni comuni) con il latice: l’allergia al latice si può sviluppare prima, contemporaneamente o anche dopo la sensibilizzazione di tipo alimentare. I cibi più frequentemente segnalati sono: banana, avocado, castagna, kiwi, ananas, albicocca, ciliegia, pesca, melone, pomodoro, arachide, noci, nocciola, patata, uva, fico, pompelmo, papaia, mango, frutto della passione
- dermatite alle mani preesistente (danno della barriera cutanea)
Raccomandazioni per il paziente
Nel caso di soggetti che risultano sensibilizzati al latice (prove cutanee positive o evidenziazione nel sangue di anticorpi IgE verso il latice) ma che non presentano sintomi quando esposti al latice, attualmente non è possibile stabilire se o quali di essi rimarranno asintomatici nonostante l’esposizione al latice o svilupperanno in futuro sintomi. Per i soggetti di questo gruppo può essere sufficiente essere a conoscenza dei vari aspetti dell’allergia al latice per essere in grado di riconoscere l’eventuale comparsa di sintomi ed adottare norme di prudenza in caso di situazioni a maggiore rischio ( es. avvertire i sanitari in caso di necessità di interventi).
Nei soggetti sensibilizzati al latice (prove cutanee positive/o anticorpi IgE verso il latice) e che manifestano sintomi la continua esposizione al latice sembra associarsi ad un aumento del grado di sensibilità al latice con possibilità di manifestazioni cliniche che evolvono verso reazioni più gravi anche di tipo anafilattico. Questi soggetti dovranno essere ben informati per potere evitare in modo scrupolosol’esposizione al latice sia nella loro vita quotidiana (casa, lavoro) che in situazione particolare ( es. visite mediche, interventi).
Raccomandazioni per pazienti allergici al latice con storia clinica positiva:
- Evitare il contatto con qualunque tipo di materiale in lattice ed ambienti contaminati dalla sua presenza
- Portare con sé una piastrina di riconoscimento, guanti alternativi da tenere in casa e da portare con sé in viaggio per eventuale emergenza
- Portare con sé una confezione di adrenalina autoiniettabile nel caso di anamnesi positiva per reazioni sistemiche
- Avvertire i sanitari prima di essere sottoposti ad interventi od indagini diagnostiche
Guanti “alternativi”: esistono in commercio guanti costituiti da polimeri sintetici (isoprene, neoprene, stirene-butadiene) che presentano caratteristiche simili (in termini di elasticità, sensibilità tattile e di barriera verso le infezioni) a quelli di latice naturale e guanti in polivinile o politene che non sempre forniscono una completa protezione da malattie virali ma che possono essere utilizzati in varie mansioni.
Attenzione al termine di guanto ipoallergenico che viene utilizzato dalle industrie in quanto trattasi in realtà di guanti a minor contenuto di additivi ma con lo stesso contenuto proteico.
Può essere utile sapere che in guanti di latice privi di polvere lubrificante sono meno pericolosi (ridotti livelli di dispersione aerea) ed il lavaggio ripetuto del materiale in latice ne riduce l’allergenicità.
Esistono profilattici non in gomma naturale ma costituiti da polimeri sintetici.
Raccomandazioni Generali per i Medici
- Anamnesi mirata ad individuare una possibile allergia al latice
- Sottoporre i pazienti appartenenti ai gruppi ad alto rischio ad indagini soprattutto prima di pratiche medico-chirurgiche che comportano l’esposizione al latice
- I pazienti con spina bifida dovrebbero evitare l’esposizione al latice fin dalla nascita
- I pazienti allergici al latice vanno, se possibile, indirizzati verso strutture ospedaliere in grado di allestire ambienti latex-safe (Torino, Firenze) in caso di interventi
- È prudente prelevare il farmaco direttamente dal contenitore piuttosto che forare il tappo con l’ago se il tappo di gomma del farmaco iniettabile è in latice
- Negli ambulatori medici ove vengono usati materiali in latice, i livelli più bassi di dispersione aerea sono registrati il primo giorno della settimana (ovviamente in ambienti con adeguata ventilazione e dopo pulizie) e quindi è il giorno a minor rischio per il soggetto allergico al latice che deve essere sottoposto ad esempio a cure dentarie.